Negli ultimi decenni in tutti i paesi del mondo la miopia è senza dubbio il difetto refrattivo che ha subito il più cospicuo incremento.
In Italia si stima che venga colpito il 30% della popolazione. La miopia, nei giovani adolescenti, NON è una malattia ! Non è causata da infezioni , irritazioni, degenerazioni o ereditarietà genetica. Quasi tutti, ormai, concordano con gli Optometristi che l'ambiente e le abitudini di vita contribuiscono direttamente alla diffusione della miopia. Come controllare la miopia? Giovani soggetti che lamentano un peggioramento della vista (adattamento miopico ) , in assenza di patologie e fino ad allora normo-vedenti, . dovrebbero considerare come utilizzano la propria vista e quali sono gli errori posturali ed ambientali che portano a tale peggioramento. L'Optometrista Il lavoro dell'Optometrista è finalizzato all'educazione visiva per prevenire il peggioramento miopico. Con la semplice comprensione delle meccaniche di funzionamento del sistema visivo è possibile fornire all'individuo miope la possibilità di migliorare l'utilizzo degli occhi e di controllare la sua ametropia. Esiste infatti un approccio diverso dal solito "sono peggiorato quindi aumento le diottrie "; Consiste nel cambiare le abitudini visive "cattive" che portano al peggioramento della vista. Per il trattamento della miopia "progressiva" , ricevo nel mio studio privato presso ottica Castelli a Melzo . Sono lieto di offrire consulenza su qualsiasi problematica relativa alla cura della visione I miei locali si avvalgono delle più avanzate tecnologie e sono posizionati nel centro città. Il parcheggio nell'immediato è a pagamento oppure gratuito a 100 m di distanza. Sono benvenute le persone con disabilità ,con accesso dal cancello adiacente al negozio . Goditi il sole ! Alla protezione ci pensiamo noi di Ottica Castelli
Un'offerta completa da lenti chiare fino a lenti da sole, tutte con protezione UV Vieni a vedere le nuove Lenti "intelligenti" progettate per adattarsi all'intensità del sole, assicurando una protezione totale dai raggi UV e dall'abbagliamento Tra smartphone, schermi di computer, lettori di ebook e smartwatch, oggi si trascorrono molte ore utilizzando i dispositivi digitali. L’uso prolungato e quotidiano può causare affaticamento oculare da digital device, una sensazione di disagio che si verifica dopo 2 o più ore di utilizzo dei dispositivi digitali. I sintomi più comuni e fastidiosi di affaticamento digitale sono la stanchezza e la secchezza.(1) Quasi il 70% degli adulti negli Stati Uniti riferisce di avere sintomi di affaticamento oculare da digital device (2) . I più colpiti sono i ventenni, con sintomi riferiti nel 73% dei casi. (3) Affaticamento e secchezza Sebbene il numero di ore trascorse davanti ai dispositivi digitali abbia chiaramente un ruolo,infatti il 30% degli americani adulti dedica più di 9 ore al giorno all’uso di dispositivi digitali (3), anche il tipo di schermo e l’alternanza tra diversi dispositivi possono essere causa di problemi per molti utenti.Ad esempio, i riflessi e l’abbagliamento possono portare le persone a strizzare gli occhi o a socchiuderli per diminuire il discomfort. Abbagliamento, riflessi e variazioni di luminosità causano problemi di ammiccamento, a loro volta, provocano instabilità lacrimale e secchezza oculare.E’ dimostrato che quando si è concentrati davanti allo schermo del computer si riduce la frequenza di ammiccamento, alterando la normale distribuzione delle lacrime e aumentando l’esposizione corneale. (4) Ma non si tratta solo del numero di ammiccamenti. Anche la completezza di tali movimenti influisce sulla stabilità lacrimale. La distribuzione non uniforme del film lacrimale può anche ridurre l’acutezza visiva e causare una visione offuscata. (4). I portatori di lenti a contatto avvertono tale secchezza in modo maggiore rispetto ai portatori di occhiali. (3) Fino all’85% dei portatori di lenti a contatto che utilizzano dispositivi digitali sperimenta almeno un sintomo legato alla secchezza oculare, rispetto al 71% dei non portatori. (2) Dato che il 90% dei portatori non parla al proprio professionista del disagio oculare causato dall’uso dei dispositivi digitali, molti di loro danno forse per scontato che non vi sia alcuna soluzione possibile .Le soluzioni ,invece ,esistono: Alcuni professionisti tendono a prescrivere farmaci asintomatici come i colliri, altri consigliano di usare lenti "neutre" con il blocco della luce blue per attenuare i sintomi da fotofobia (fastidio della luce) Le soluzioni offerte dell'Optometrista si basano soprattutto sull'educazione visiva per prevenire i sintomi fastidiosi. Con la semplice comprensione delle meccaniche di funzionamento del sistema visivo, è possibile fornire all'individuo la possibilità di migliorare l'utilizzo degli occhi e quindi, di ridurre i sintomi fastidiosi. la soluzione per aggredire la causa del problema consiste nel cambiare le abitudini "visive" cattive che portano ad un eccessivo affaticamento della vista. Per i problemi relativi all'affaticamento visivo, ricevo nel mio studio privato presso ottica Castelli a Melzo . Sono lieto di offrire consulenza su qualsiasi problematica relativa alla cura della visione I miei locali si avvalgono delle più avanzate tecnologie e sono posizionati nel centro città. Il parcheggio nell'immediato è a pagamento oppure gratuito a 100 m di distanza. Sono benvenute le persone con disabilità ,con accesso dal cancello adiacente al negozio . 1 Meyer D, Huenink S, Rickert P, Kollbaum P, Chamberlain P. Sintomi associati all’affaticamento oculare nei portatori di lenti a contatto morbide. Articolo presentato in occasione della Riunione annuale dell’accademia americana di optometria, Ottobre 2015; New Orleans, LA, USA. 2 Hall L, Coles-Brennan C. Affaticamento digitale degli occhi: più tempo davanti allo schermo = più affaticamento digitale degli occhi. Contact Lens Spectrum. 2015;30:38-40. 3 Convivere con l’affaticamento oculare nell’era digitale [Formazione clinica]. Contact Lens Spectrum. 2016;31:3-10. 4 Portello JK, Rosenfield M, Chu CA. Frequenza di ammiccamento e sindrome da visione al computer. Optom Vis Sci. 2013;90(5):482-487. |
AutoreAngelo Castelli Optometrista Archivi
Gennaio 2021
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